Secondo il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo: essa ebbe da Zeus il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio piacere. Presto Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia di Era, che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia.
L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò.
Lamia, lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli uomini, allo scopo di berne il sangue.
Per questo motivo la lamia viene considerata una sorta di vampiro ante litteram.
Del resto, la letteratura latina abbonda d’esempi di donne "al di fuori degli schemi", dedite alla magia e al vampirismo. Tra l'altro, l'atteggiamento nei confronti di questi fenomeni (e della donna di potere, maga o strega) risulta essere ambivalente, di paura da una parte, di ammirazione dall'altra
INTERPRETAZIONE MODERNA:
Le lamie vengono citate nel concept album dei Genesis The Lamb Lies Down on Broadway; esse vengono rappresentate come creature femminili dal corpo "simile al serpente" e seducono il protagonista Rael nel tentativo di divorarlo.
La canzone Prodigal Son dall'album Killers degli Iron Maiden contiene una preghiera a Lamia.
Nel film horror Drag Me to Hell di Sam Raimi la Lamia è uno spirito malvagio con la parte inferiore del corpo e la testa da caprone, non è visibile la conformazione del busto anche se si può supporre che sia anche esso da caprone, e denti aguzzi il cui compito è quello di portare all'inferno l'anima della persona maledetta dopo 3 giorni.
Nella puntata 6x04 del telefilm Supernatural la lamia è di origine Greca. Strappa il cuore delle vittime con degli artigli e poi ne succhia tutto il sangue. Si uccide con un coltello d'argento benedetto da un prete. O le si da fuoco dopo averle gettato addosso un misto di sale rosmarino.
Nella saga di libri "La setta dei vampiri" le lamie sono vampiri nati così, senza essere stati
morsi. Sono immortali, possono avere figli e possono trasformare le persone in vampiri. Sono immuni a tutte le sostanze tranne che al legno
INTEPRETAZIONE STORICO-RELIGIOSA:
L'origine di questa figura va probabilmente ricercata nell'archetipo della dea della notte o dea-uccello (cfr. il notissimo Rilievo Burney e reperti simili provenienti dal Vicino Oriente), dal quale originarono Ishtar (l'Astarte siriaca) e Atena. La connessione con la notte (per associazione: magia, soprannaturale, mistero, ma anche morte, fenomeni inspiegabili e così via) spiega, almeno in parte, l'ambivalenza di sentimenti nei confronti della lamia. Altro elemento da tener presente è il processo di autentica demonizzazione o mistificazione subito da numerose figure di divinità o semi-divinità antiche, in specie dalla fine del mondo classico in poi
. In altri termini, non è da escludere che qualcosa di analogo abbia preso forma anche a proposito della lamia, determinando nella cultura popolare una serie di credenze e precauzioni superstiziose da prendere per difendersi da essa (in molti casi la superstizione si qualifica come insieme confuso e volgarizzato di superstiti lacerti di paganesimo). L'idea della bellezza legata a un collocarsi, da parte di questa figura, al di fuori delle leggi morali, quella del sale come mezzo capace di uccidere la lamia, richiamano molte credenze relative alle cosiddette streghe.
Ad esempio, ve n'era una secondo cui bisognava cospargere le panche della chiesa di sale grosso: quelle streghe che, nascondendo la propria vera natura si fossero sedute fingendo di presenziare alla cerimonia religiosa, sarebbero inevitabilmente rimaste attaccate alle panche
Insomma: strega, lamia/vampiro, empousa e altre creature soprannaturali (o a metà tra il naturale e il divino) sono ampiamente presenti nella cultura occidentale, avendo resistito ai mutamenti religiosi, non solo, discendono, probabilmente, da uno stesso immaginario, e si collocano nello stesso ambito spirituale (quello di dea collegata alla notte, appunto).
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