mercoledì 7 marzo 2012

SHINING


Uno dei più grandi capolavori di Stanley Kubrick
Consigliato: Assolutamente Sì*media giudizi di pubblico, critica e dizionari.
Regia di Stanley Kubrick. Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson.
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Genere Horror, produzione USA, 1980. Durata 116 minuti circa. Vietato ai minori di 14 anni.





Il gran maestro Kubrick fa un tuffo (in perfetto stile) in pieno horror. Jack Nicholson, scrittore in crisi, per ritrovare l'ispirazione accetta un posto di guardiano durante la stagione invernale in un hotel sulle Montagne Rocciose. Ci va con la famiglia (moglie e bambino di sette anni). Ma il posto è tutt'altro che allegro. Non c'è anima viva e inoltre l'albergo è stato teatro (dieci anni prima) di una tragedia: un uomo sterminò la propria famiglia e si suicidò. Lo scrittore sembra subire il fascino malefico del luogo. Al punto da immedesimarsi nel vecchio massacratore e cercare di ripeterne le gesta ai danni dei suoi


  L'Overlook Hotel volle cambiare il numero della camera 217, in cui si svolse l'omicidio delle due gemelle, per paura che il pubblico rimanesse impressionato non volendo più alloggiare in quella camera, così Kubrick nel suo film cambiò il numero della stanza in 237. Per contro, dopo l'uscita del film, molta gente chiese all'Overlook Hotel di poter alloggiare nella stanza 237 ma non furono accontentate, in quanto non esisteva una camera 237.[4]
    Per la sequenza del ritrovamento dei dattiloscritti contenenti la famosa frase "All Work and No Play Makes Jack a Dull Boy" Kubrick non ha voluto fotocopie, neanche per le successive traduzioni nelle altre lingue, infatti furono tutti battuti a macchina uno ad uno. Inoltre, come si può notare dalle scene, sono presenti nei vari paragrafi diversi errori di battitura (sicuramente intenzionali) come l'inversione della lettera "y" con la "t".
    La frase ossessiva del protagonista è diventata un libro. L'artista newyorkese Phil Buehler ha pubblicato quello che sarebbe il libro al quale lavora Jack Torrance, 80 pagine in cui la frase "All Work and No Play Makes Jack a Dull Boy" viene ripetuta ossessivamente. Le prime 10 pagine ricalcano le pagine visibili nel film, le restanti ipotizzano cosa e come avrebbe potuto scrivere Jack Torrence se avesse continuato il lavoro contemporaneamente alla sua discesa nella pazzia.

  La figlia di Stanley Kubrick, Vivian, girò il making of Making The Shining (1980), un documentario sulla lavorazione del film, commissionato dalla BBC, che mostra il lavoro di Kubrick dietro le quinte con attori e tecnici, con diverse interviste che spiegano le sue scelte stilistiche e tecniche
 Quando Stephen King vide il film, ne rimase contrariato, affermando che non era molto inerente al suo romanzo, da cui era tratto. Per tutta risposta, Kubrick affermò che il libro "non era poi un gran capolavoro".
 Alcune scene scartate della sequenza di apertura del film sono state utilizzate a conclusione del film Blade Runner di Ridley Scott, sebbene esse siano presenti solamente nella prima versione con il lieto fine imposto dalla produzione. Inoltre Joe Turkel, che nel film di Kubrick interpreta il barista Lloyd, nel film di Scott interpreta il presidente della Tyrell Corporation.
 L'albergo che si vede nei campi lunghi esterni, il Timberline Lodge, si trova sul monte Hood in Oregon, mentre le scene interne sono state girate in Inghilterra. Per le scene girate negli interni l'albergo è stato ricostruito in studio, prendendo spunto dall'Ahwahnee Hotel in California.

 
    L'attore Philip Stone, qui nel ruolo di Mr. Grady, è interprete di altri due film di Kubrick: Arancia meccanica e Barry Lyndon.
    L'immagine delle due gemelle, figlie e vittime di Mr. Grady, è ripresa da Identical Twins (1967): una foto di due giovani sorelle gemelle, una a fianco all'altra, vestite in velluto. Una delle foto più conosciute della fotografa Diane Arbus.


    Nei primi minuti del film, quando Danny e la madre fanno colazione, è possibile sentire l'audio della televisione in sottofondo. Da qui si può udire un contraddistinto "beep beep", il verso più celebre del Road Runner, personaggio dei Looney Tunes.

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